03Giu/16

Concorso per un posto Part-time in segreteria .

DIARIO DELLE PROVE DI ESAME

Le prove di esame scritte vengono fissate per il giorno 28 giugno alle ore 10.00 presso la sede del Collegio in via Ennio, 3, mentre la prova orale è fissata per il 4 luglio allo stesso orario e sede.

Il calendario sarà pubblicato sul sito www.perindlatina.it – sezione BANDI DI CONCORSO, con almeno 15 giorni di preavviso.

I candidati dovranno presentarsi agli esami muniti di documento di identità personale in corso di validità.

25Mag/16

Nel 2021 accesso all’albo solo con la laurea triennale

La Camera ha infatti approvato , con 268 sì, 121 no e 9 astenuti, il dl “recante disposizioni urgenti in materia di funzionalità del sistema scolastico e della ricerca” che sancisce l’obbligo di una laurea triennale per coloro che vogliono iscriversi all’albo dei periti industriali. Il provvedimento, che dopo il via libera di Montecitorio senza modifiche, è convertito in legge, prevede inoltre un periodo transitorio di cinque anni che consentirà ai diplomati, di vecchio e nuovo ordinamento, di iscriversi all’ordine.

18Mag/16

Regolamento che recepisce la direttiva 2005/36/Ce per l’esercizio della professione

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.114 del 17 maggio lo “Schema di schema di regolamento del ministero della giustizia in materia di misure compensative per l’esercizio della professione di perito industriale e perito industriale laureato”. Con questo provvedimento viene finalmente recepita la direttiva 2005/36/Ce finalizzata a sostenere la mobilità dei professionisti tra gli stati membri della Ue.

gazzetta

12Mag/16

Periti industriali solo con la laurea

L’Aula di Palazzo Madama approva oggi una norma che sancisce l’obbligo, dal 2021, di una laurea triennale per l’accesso all’albo.

La norma prevede, nello stesso tempo, un periodo transitorio di cinque anni per i diplomati. E così che il legislatore italiano ha voluto riconoscere che il perito industriale resta a pieno titolo nel quadro delle professioni intellettuali di stampo europeoQuesto primo tassello segna un passaggio importante per la categoria che da anni si batte per elevare il proprio titolo di studio, dal momento che la formazione tecnica di livello secondario, tradizionale nostro punto di riferimento, è andata sempre più depauperandosi, risultando oggi del tutto inadeguata e non in linea con le norme europee.

Finalmente possiamo affermare che il Parlamento ha reso coerente il nostro ordine professionale al quadro europeo delle qualifiche, assecondando anche quanto stabilito dal “Primo rapporto italiano di referenziazione delle qualificazioni al Quadro europeo Eqf”, approvato in Conferenza Stato/Regioni il 20/12/12”, che prevede per l’esercizio di una professione “il possesso di un titolo accademico”, corrispondente, norme alla mano, al VI livello (lettera D direttiva 35/05). Solo con una laurea triennale quindi il professionista italiano non sarà discriminato rispetto a quello europeo e solo così potrà mantenere quell’autonomia e quella capacità di progettare, cuore della professione intellettuale. Tutto  facendo salve naturalmente tutte le competenze degli attuali iscritti.